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Sisma in Abruzzo

Alle 3:32 del mattino del 6 aprile 2009 il sisma colse nel sonno migliaia di persone, radendo al suolo case, monumenti, edifici storici, ospedali, università. Moltissime persone non fecero in tempo ad accorgersi del pericolo e fuggire in strada. molti rimasero intrappolati all’interno delle abitazioni e sotto le macerie. Il bilancio finale sarà un bollettino di guerra: 309 morti, 1600 feriti ed 80.000 sfollati. Nelle 48 ore dopo la scossa principale, si registrarono altre 256 repliche e la terra continuò a tremare per settimane. L’epicentro fu individuato a 8 chilometri di profondità a circa un chilometro dal centro dell’Aquiila. Alla mattina lo scenario era apocalittico: il capoluogo di regione era sfigurato diversi edifici monumentali e civili crollati, tra cui la Casa dello Studente e il Palazzo della Prefettura. Gravemente danneggiati anche l'università dell'Aquila e l'ospedale San Salvatore, tutte le chiese furono dichiarate immediatamente inagibili per lesioni o crolli importanti. Pesantissimi i danni anche nei paesi limitrofi, tra i quali c’è anche Onna, che, rasa completamente al suolo, diverrà il simbolo della tragedia.
Alla luce dei danni e delle vittime il sisma dell'Aquila è risultato il 5º terremoto più distruttivo in Italia in epoca moderna dopo quello di Messina del 1908, Avezzano del 1915, l'Irpinia del 1980 e il Terremoto del Friuli del 1976.
Prima dell'alba 10 persone e due mezzi del V.V.A. Latina si misero in moto insieme alla colonna mobile regionale del coordinamento FEPIVOL e raggiungero Poggio Picenzo (AQ) per fornire assistenza alla popolazione. Il giorno seguente fu ragiunto il paese di Fossa, gravemente lesionato dalle scosse ed investito dalla frana staccatasi dalla montagna che incombe sul paese. Limitrofo al paese evacuato viene allestito un campo che ospiterà circa 700 persone per i mesi a venire. Il V.V.A., insieme alle altre associazioni del coordinamento, si alternerà sul luogo fino a tutto il mese di novembre, con un impegno che vedrà in campo 25 uomini e 4 mezzi in totale. La lunga permanenza sul territorio ha creato un legame inscindibile di fratellanza tra i volontari e la popolazione di Fossa ancora oggi molto forte. A novembre 2017 la nostra associazione è ritornata sui luoghi del disastro nell’ambito del progetto Alternanza-Scuola-Lavoro (ASL) intrapreso con il Liceo Classico Dante Alighieri di Latina. Gli studenti sono stati accompagnati a visitare i luoghi della ricostruzione nella città dell’Aquila e il paese di Fossa, dove la popolazione vive ormai da quasi un decennio nell’insediamento provvisorio posto al di fuori del paese ancora inagibile, sperando di potervi un giorno far ritorno.