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Missione Arcobaleno

Alle soglie del terzo millennio un conflitto feroce imperversava nel cuore dell’Europa. Con la morte di Tito l'insofferenza etnica della popolazione albanese in Kosovo verso la Federazione Jugoslava aveva cominciato a sfumare dalla rivendicazione autonomista a quella indipendentista, fino ad arrivare allo scontro armato che dal 1996 vide il regime di Milosevic iniziare azioni di repressione che sfociarono in veri e propri genocidi contro la popolazione albanese e i gruppi guerriglieri della provincia autonoma del Kosovo. Nel 1999 la NATO intervenne militarmente contro la Serbia di Milosevic, senza la presenza di truppe sul suolo ma con sistematici e martellanti bombardamenti aerei. L'inizio dei bombardamenti causò un immediato flusso di profughi kosovari verso la vicina Albania, la quale si trovò a dover ospitare, nel giro di pochi giorni, circa 250.000 rifugiati, alcuni dei quali gravemente feriti. In questo scenario prese vita la missione Arcobaleno, un'iniziativa di solidarietà promossa nel 1999 dal governo italiano per aiutare proprio i profughi albanesi in fuga dalla regione kosovara. Il 1º aprile del 1999, nel momento in cui il numero dei rifugiati aveva ormai raggiunto quota 250.000, la Missione Arcobaleno prese inizio con il trasferimento a Kukes del personale della Croce Rossa Italiana, del volontariato della protezione civile e dei materiali necessari al primo intervento. Nel giro di poche settimane furono resi operativi 18 Centri, Centri direttamente gestiti in piena autonomia dal personale italiano del Dipartimento della Protezione Civile e dal personale di volontariato della Croce Rossa Italiana. la Missione Arcobaleno ha costituito per le Regioni e gli altri enti statali decentrati la prima loro partecipazione ad un intervento coordinato di protezione civile. 16 Regioni, 2 Provincie (Trento e Modena) ed il Comune di Milano hanno fornito in totale 2.419 personale volontario e 1.170 personale impiegato.
In questo scenario il V.V.A. Latina è stato impiegato nel campo profughi di Cavaja in Albania dove ha partecipato all’allestimento del campo tendato per l’accoglienza di circa 1500 profughi, dispiegando 4 unità ed un mezzo fuoristrada.