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Sisma in Turchia

Erano le tre di notte del 17 agosto 1999 quando è arrivata la prima scossa di magnitudo 6,7 della scala Richter. A quell’ora quasi tutti erano in casa a dormire: sono stati la maggioranza di quanti sono rimasti sotto le macerie. La terra ha tremato per quasi 45 secondi a Istanbul e nella fascia di nord ovest della Turchia, sul mar di Marmara, ma la scossa si è sentita fino ad Ankara. Un cataclisma che ha provocato un numero impressionante di vittime - circa ventimila - ed un numero incalcolabile di feriti. La prima scossa è stata seguita da altre 250 scosse di assestamento, dalle 3 alle 7 di mattina, che hanno provocato diversi black-out, sia elettrici che telefonici, che hanno impedito le comunicazioni. Subito è iniziata la corsa internazionale per inviare soccorsi: Usa, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Germania inviano equipe mediche e strutture di sostegno per gli ospedali, che non sono più in grado di reggere l'emergenza. Le zone colpite sono, oltre a Izmit epicentro del sisma, che è stata praticamente rasa al suolo, i quartieri europei di Istanbul, Smirne (dove è andata a fuoco una raffineria), Bursa, Yalova. Interrotte le strade, crollati viadotti e ponti, tagliate le comunicazioni. In questo scenario apocalittico il VVA tramite il Coordinamento Regionale Fe.Pi.Vol, è stato chiamato ad intervenire per portare assistenza alla popolazione,